TATUAGGIO RESILIENZA: significato e consigli per non essere banali

RESILIENZA

questa bella e gigante parola sembrava inesistente fino a qualche anno fa quando poi qualcuno l’ha scoperta, riesumata e resa virale

in effetti quasi troppo virale,
ma penso ci sia il modo per essere resilienti e non essere banali


il significato di RESILIENZA si nasconde dentro una piccola leggenda di marinai … 

 

andando a cercare nell’etimologia della parola RESILIENZA
in effetti si scopre che
RE SILIENZA deriva da RI SALIRE

 

risalire sulla barca, dopo che la tempesta l’ha ribaltata
come un marinaio sopravvissuto

ecco da dove viene questa parola

RISALIRE

tornare su dopo essere andati giù
tornare sulla nave, al timone, come prima, più di prima
prima del caos

RESILIENZA significato : RIMBALZARE da su a giù senza farsi male

ecco, la resilienza è quel fantastico potere lì:
la pazienza di aspettare che tutto passi
la malleabilità di adattarsi ai colpi della tempesta per sopravvivere

la capacità di spingere sulle proprie braccia, con solo le proprie forze
senza neanche un appiglio per i piedi, in mare aperto

spingere sulle braccia e riuscire a risalire sulla barca, ammaccata, quando tutto è finito

e tornare alla guida del proprio vascello, per arrivare a destinazione sani e salvi, ancora una volta

 

ecco, la parola resilienza negli ultimi anni me l’hanno chiesta tanti clienti e ogni volta bisogna inventarsi un modo nuovo per rappresentarla

 

mi spiace se tu che stai leggendo hai già la parola tatuata da qualche parte, da sola, con un bellissimo font calligrafico scelto su dafont.com  perché è probabile che altri ce l’abbiano simile

mi spiace perché la tua resilienza è diversa da quella degli altri

ogni persona sceglie di tatuarsi per un motivo diverso, per una guerra diversa, anzi per una tempesta diversa

e ogni persona trova la propria resilienza in maniera diversa dagli altri

sempre

e quindi mi dispiacerebbe che il tuo tatuaggio possa essere uguale o simile a quello di altri, ognuno si merita di rappresentare la propria resilienza, diversa dagli altri

quindi, vediamo se posso aiutarti con qualche consiglio …

 

 

se vuoi tatuarti la semplice parola,
senza altri fronzoli
ecco un paio di consigli:

prima cosa

la parola RESILIENZA deriva da RISALIRE quindi primo ovvio consiglio è di trovare una parte del corpo in cui la parola possa essere messa in verticale, che salga in alto
e non in orizzontale….

la parola RESILIENZA deriva da RISALIRE quindi primo ovvio consiglio è di trovare una parte del corpo in cui la parola possa essere messa in verticale, che salga in alto

e non in orizzontale….

non è stato un viaggio orizzontale, lineare e piatto quello che ti ha portato a scegliere questo tatuaggio, ma una discesa abissale e una salita ripida e difficile

quindi, tatuaggio in verticale mi sembra più sensato, via

seconda cosa

un consiglio per la calligrafia che sceglierai:

non dovrebbe essere un font stile computer o macchina da scrivere o altre cose così…. create artificialmente, tutte uguali, perfette, che rispettano regole e proporzioni, che non escono dal tracciato

NO

ci vuole del caos, ci vuole un essere umano a scriverle, ci vogliono errori, inciampi
ci vogliono differenze tra una lettera e l’altra

ci vorrebbero magari anche dei cambi di altezza o di grandezza tra le lettere

perché come dicevamo, non è sicuramente stato un viaggio lineare, ma ricco di alti e bassi
con errori e incertezze
con paure e tremolii
non sono tutte linee dritte e perfette, sinuose e senza défaillance 

dovrebbe essere una calligrafia fatta a mano o imperfetta

io aggiungerei anche un paio di macchioline d’inchiostro

quegli imprevisti, quegli errori che rendono l’opera imperfetta
che ti fa capire che non è andato tutto come doveva andare da progetto

questi consigli ovviamente sono validi anche se scegli di tatuati una frase sulla resilienza e non solo la parola singola ^_^

ci sono spettacolari frasi sulla resilienza che ti permettono di diversificarti e di catturare una sfumatura particolare della TUA personale resilienza

se hai una vena poetica,
la versione migliore è scrivere una frase che viene dal tuo personale pozzo senza fondo, ma se come me sei un po più fesso, ecco … questo SITO racchiude tante frasi interessanti ^_^

 

 

 

poi ecco,
se invece non vuoi lasciare la parola da sola 

o non vuoi proprio scriverla per niente, ma vuoi rappresentarla graficamente con altri soggetti…..
beh ecco che qui si apre un mondo

 

prima cosa da fare:

analizzare la tua storia e capire COME hai trovato la tua resilienza

e capire COSA hai imparato dalla tua storia

per esempio, potresti aver capito che devi tagliare i rami secchi, le amicizie sbagliate, gli amori distruttivi

come la lavanda, potresti aver capito di voler allontanare gli insetti indesiderati

oppure potresti aver capito che non bisogna tornare indietro

magari vuoi ricordarti di non commettere più gli stessi errori

come la libellula

 

oppure potresti aver capito di avere la possibilità di rendere possibile l’impossibile
anche se prima non lo sapevi

come l’equilibrio delle pietre

 

oppure potresti aver trovato una guida fondamentale nella tua famiglia o in un amico o in uno sconosciuto, o in qualcuno di inaspettato

come i cosmos

 

potresti aver spaccato il cemento con la dolcezza di un papavero

potresti aver scoperto che ogni rosa ha le spine nel gambo

 

 

i “potresti” sono milioni
e solo tu hai i tuoi

 

potrebbe esserti utile leggere l’articolo che ho scritto per aiutarti a capire quali sono i tuoi “potresti”
cosa cercare tra le scene della tua vita e cosa non mettere per non distrarti

e poi, una volta trovati i tuoi “potresti” nella miaRubrica PSICO-DESIGN puoi trovare una raccolta di significati e quindi magari anche i soggetti che fanno al caso tuo

 

 

per quanto riguarda
gli effetti tecnici da applicare ai soggetti
che sceglierai per rappresentare la tua personale resilienza, ti direi:

prima cosa utilizza colori intensi, non colori pastellati, teneri e tranquilli, ma pieni di sentimenti, forza, passione ed energia

utilizza linee decise, effetti forti, non penso la tua storia sia stata delicata

anche effetti tecnici di shock, che cambino le carte in tavola, magari utilizzando due effetti totalmente diversi, tipo:

pieno e vuoto
colori e bianco/nero
sketchato e realistico
grosso e fine

oppure soggetti totalmente in contrasto fra loro:

sassi e piume
giorno e notte
uomo e donna

dipende dai tuoi “potresti” ovviamente

 

e l’importante poi alla fine è ricordarsi che il disegno venga sviluppato in verticale ^_^

 

ultimo consiglio:
fai attenzione a DOVE ti tatui

ogni parte del corpo ha una sua simbologia e poterla unire alla ricerca dei tuoi “potresti” unirla alla simbologia dell’immagini e unirla agli effetti tecnici, crea il poker d’assi vincente per non essere banale e rappresentare la sua e solo tua, resilienza

se hai lottato impetuosamente potresti scegliere il braccio destro
se invece ti sei difeso magnificamente potresti scegliere il sinistro

se se se…. 

anche qui ci sono mille SE e io ho già scritto un articolo sulla SIMBOLOGIA DEL CORPO proprio per aiutarti nella tua scelta, consapevolmente o no

 

 

 

 

ma adesso voglio farti una domanda importante:

sei sicuro di essere resiliente?
o magari sei un antifragile?

sai cos’è il principio dell’antifragilità?

a differenza della RESILIENZA, che è una parola che esiste da secoli ma era un po in decadenza, L’ANTIFRAGILITA’ è una parola nuova

coniata da Nassim Nicholas Taleb

il Darwin del XXI secolo, il Platone, il Freud, il chi ti pare….
un uomo di cui fra centinaia di anni parleranno i libri di filosofia

 

ha scritto libri molto interessanti e nel caso tu ne abbia voglia ti consiglio di leggerli, 

come IL CIGNO NERO – come l’improbabile governa la nostra vita

e L’ANTIFRAGILITA’ – prosperare nel disordine, appunto

mai stati cosi importanti e sensati da leggere se non ora, in periodo di COVID-19
io li consiglio enormemente ^_^

 

comunque,  tornando a noi

 

LA RESILIENZA è quella facoltà di tornare in barca dopo la tempesta
tornando al punto di prima, prima del caos
e tornare a navigare verso dove ci eravamo prefissati, magari più veloci di prima

ma L’ANTIFRAGILITA’ è tutta un altra cosa

l’antifragilità è il principio dell’evoluzione, la facoltà di modificarsi durante un periodo di crisi, durante la tempesta

la persona fragile ha paura degli scossoni perché sa che la romperanno in mille pezzi di cristallo

la persona antifragile adora gli elementi disturbanti, perché così può evolvere e cambiare, migliorare

può intraprendere rotte che prima non aveva neanche preso in esame

rotte che non aveva proprio

l’antifragile dopo la tempesta risale in barca, stravolge i piani e decide di andare alle Maldive

 

l’antifragile in realtà decide di andare alle Maldive MENTRE è nella tempesta

 

quando la tempesta inizia, alle prime avvisaglie, la sua malleabilità e la sua perspicacia gli fa capire che deve cambiare strada, reagire ed evolvere

 

un cigno nero potrebbe sbucare all’improvviso,
gigante,
e distruggere la tua nave

 

e allora la resilienza non ti aiuterà ad aspettare di poter risalire sulla nave

devi trovare un altra nave

devi non essere fragile
devi non aver paura dello scossone che può rompere le cose fragili

perché ogni temporale può essere l’inizio di un arcobaleno
ogni momento di crisi può essere l’inizio di un momento di evoluzione personale, che ti faccia cambiare il tuo mondo, la tua rotta
perché dopo la tempesta, il mondo non sarà più come prima

dopo il COVID-19 il mondo non sarà più come prima
e dovremo inventarne uno nuovo
migliore

 

ANTIFRAGILITA’

 

è la parola che sta prendendo il posto della resilienza
nei trend delle cose fighe

ma anche nei nostri cuori

probabilmente l’antifragilità è lo step 2, dopo la resilienza

dopo una tempesta impari ad essere resiliente
poi, quando sei consapevole della tua forza, impari ad essere antifragile

e diventi una rock star da paura

 

con affetto, ma sempre irriverente

LADYSARA